Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 17,20-25
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Gesù stamattina ci offre un’indicazione di metodo: cosa fare per “cercare e vedere” il regno di Dio!
Ci avvisa subito: è inutile cercare la presenza di questo Regno nelle cose grandi, spettacolari, che attirano l’attenzione dei mass media, che fanno rumore… A tal proposito mi permetto di citare un aforisma attribuito a Laozi, filosofo cinese del 300 a.C.: «Fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce». Ed in effetti lo sappiamo di essere all’interno (ma anche costruttori consapevoli) di una società molto rumorosa, come decibel e come immagini; siamo sommersi continuamente da una quantità industriale di sollecitazioni che tendono soprattutto a “distrarci”, ad evitare che “pensiamo troppo con la nostra testa”, che “possiamo farci un’idea nostra di come stanno le cose”… Sotto sotto c’è il tentativo, neanche più tanto nascosto, di creare una “dittatura del pensiero digitale” che possa condizionare le intelligenze e le coscienze dei popoli.
Per questo Gesù oggi dice a ciascuno di noi: il Regno di Dio, ossia ciò che ti dona pace, gioia vera, comunione con le persone, capacità di rialzarsi da mille cadute, sapienza quotidiana e concreta, lungimiranza, speranza solida e carità ardente… questo Regno di Dio non lo troviamo nelle cose “grandi” che accadono una volta ogni tanto, ma nelle piccolissime, ma feconde realtà che seppur nascoste agli occhi delle telecamere, portano tanto frutto e dànno tanto senso. Ecco perché quando Gesù ci ha parlato con parabole del Regno dei Cieli ci ha offerto immagini quotidiane e comprensibili a tutti di piccole cose che sono il fondamento di questo Regno.
Qualche esempio per rinfrescarci la memoria: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo» (Matteo 13,24); «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape» (Matteo 13,31); «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata» (Matteo 13,33); «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo» (Matteo 13,34)… Si tratta di immagini che rimandano a cose piccole e tuttavia feconde, preziose, che sembrano “scomparire” agli occhi degli uomini e che invece portano tanti frutti per sé e per gli altri. Sì, perché questa è la logica del Regno: “essere per gli altri”: non sarà mai l’egoismo a renderci felici! La felicità più bella è quella che si può condividere con qualcuno altrimenti diventa cibo velenoso che fa crescere i nostri narcisismi e dilata le nostre solitudini.
Ecco allora che siamo chiamati a rivalutare quello che di “banale” e “piccolo” facciamo ogni giorno. Ora sappiamo che possiamo trovare il Regni di Dio – ossia il Suo Amore e la Sua benedizione – nelle piccolissime realtà di ogni giorno, nei piccoli gesti, in mille abitudini probabilmente anche logoranti, ma che se vissute nell’Amore di Dio ci fanno “vedere” il Suo Regno nei servizi di casa, quando stiriamo e laviamo per terra e prepariamo da mangiare; quando andiamo a lavorare facendo mille volte al giorno e per tutta la vita sempre le stesse cose; in una passeggiata con gli amici; in un po’ di tempo donato a qualcuno che ha semplicemente bisogno di essere ascoltato; nelle relazioni familiari, il marito/la moglie, che si trascurano salvo passare ore e ore sui social…
Il Regno di Dio è già in mezzo a noi: nei Santi che sono stati testimoni credenti/credibili/creduti dell’Amore; ma anche in quei “Santi della porta accanto” come li chiama Papa Francesco, quelle persone semplici, umili, disponibili che la Provvidenza ci fa incontrare nella vita di tutti i giorni. E questo Regno è vicino anche in quelle situazioni che sembrano negarlo: il dolore, la sofferenza, l’insuccesso, perfino la morte stessa che ormai è stata “evangelizzata” dalla Pasqua di Gesù, il Dio-con-noi che ci accompagna in ogni passo che compiamo su questa Terra.
Caro Gesù,
sentiamo tutti il bisogno di “vedere”
il Tuo Regno,
i segni della Tua presenza,
ma forse sbagliamo la direzione
verso cui guardiamo.
E pensiamo che adeguandoTi
al nostro modo di pensare,
anche Tu, per farTi riconoscere
userai gli “effetti speciali”.
Per questo continuiamo a puntare
i telescopi del cuore
verso il “cielo”
correndo il rischio di giungere
alla sera della vita
e dire, sconsolati,
nonostante tutti gli sforzi,
che no, proprio no,
non siamo riusciti a vederTi.
Ma Tu con pazienza
ci prendi per mano
e ci ricordi che col Natale
hai nascosto il Tuo Regno
in un Bambino
e in ogni vita che si affaccia
in questo mondo.
E sulla Croce,
hai nascosto il Tuo Regno
dentro la sofferenza umana.
E con la Pasqua, hai nascosto il Tuo Regno
in ogni passo che facciamo
nella ricerca della verità,
della giustizia, della carità,
Tu Compagno silenzioso e innamorato,
che incontriamo,
come i discepoli di Emmaus,
lungo le strade polverose
della nostra esistenza.
Pronto a mostrarTi
in ogni piccolo gesto
di amicizia e di amore.
Perché è grande, infinitamente grande,
ciò che pur piccolo, infinitamente piccolo,
però è pieno di Te.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!