Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Spesso Gesù ha rimproverato i farisei per la loro durezza di cuore e l’ipocrisia. L’evangelista Luca ci offre due caratteristiche tipiche dei farisei di quel tempo (non tutti, però, attenzione, c’erano anche farisei buoni e santi): “presumono di essere giusti” e “considerano un nulla tutti gli altri” (cfr. Luca 18,9). A queste due caratteristiche spesso se ne aggiungeva un’altra: l’amore per il denaro (cfr. Luca 16,14).
È chiaro che questa tipologia di fariseo non riguarda solo il mondo ebraico, ma diventa un monito anche per noi cristiani che desideriamo seguire e servire Dio. C’è in particolare un atteggiamento sul quale dobbiamo riflettere e vigilare: l’idea che devo pregare o rendere culto a Dio o dare le elemosine o partecipare ai riti religiosi così posso conquistare l’Amore di Dio! Gesù ha completamente ribaltato, a nostro favore, questa convinzione perché ci ha detto e fatto capire che l’Amore di Dio per noi precede qualsiasi risposta anche religiosa del credente.
Un brano su tutti: «In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Lettera di Giovanni 4,9-10). E ancora l’Apostolo Paolo ci ricorda: «La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Romani 5,5). L’Amore di Dio per noi non è il frutto dei nostri sforzi: siamo amati gratuitamente da Dio che è nostro Padre! E prima ancora che facciamo qualsiasi opera religiosa.
Da questa consapevolezza che diventa esperienza vissuta nasce poi la vita spirituale con tutte le sue implicazioni: digiuni, penitenze, riti, preghiere, elemosine … Queste devono essere il frutto dell’Amore e non il contrario! I farisei, molto attenti all’esteriorità, si scandalizzano perché Gesù non si lava le braccia prima di prendere il cibo, secondo i precetti della Legge di Mosè. E da questa osservazione Gesù trae spunto per ricordarci una cosa fondamentale: non l’aspetto esterno, ma il cuore dobbiamo curare!
Certo anche la nostra immagine esterna è importante e dobbiamo certamente prenderci cura del nostro corpo, ma prima di ogni altra cosa è il cuore che dobbiamo nutrire di cibi buoni come la Parola, l'Eucaristia, la carità, la purezza, l’altruismo, la presa di coscienza di essere figli di Dio. Oggi invece assistiamo ad una iper cura dell’immagine esterna e nessuna cura per il nostro spirito. Ma davvero pensiamo che possiamo trovare la pace del cuore abbronzandoci sotto la lampada, frequentando assiduamente le Spa e i centri di benessere, “massacrandoci” di pilates ed esercizi in palestra? Tutte cose buone, certamente, e da continuare a fare se ne abbiamo la possibilità, senza tuttavia trascurare l’importanza che devo annettere alla mia interiorità, al rapporto con Dio che poi diventa il fondamento per stare bene con me stesso. Non sono le “creme” e le “pomate” o i “massaggi” a darmi la gioia del cuore, ma il sapere che sono amato gratuitamente, immeritatamente, follemente da Dio!
È da qui che parte il cammino per ritrovare veramente sé stessi e quella pace del cuore che mi permetterà poi di costruire relazioni autentiche, ricche di amore, di verità, di bellezza, di semplicità. Prima di abbronzarmi alla luce di qualche lampada solare, devo esporre il cuore alla Luce della Parola di Dio che mi incendia il cuore: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (Luca12,49). Altrimenti saremo solo “maschere” che camminano con la morte nel cuore.
Caro Gesù,
sai che viviamo
in un’epoca in cui siamo immersi
nell’idolatria dell’immagine,
dell’esteriorità, della virtualità.
Impegniamo tantissime energie
nella cura del corpo
e non pensiamo che Ti dispiaccia,
ma dobbiamo ammettere
che poco o niente facciamo
per curare il nostro spirito.
Ecco perché nonostante frequentiamo
i fitness, le Spa, le palestre,
aumentano le paure
e facciamo tanta fatica
a piacerci, ad accettare noi stessi:
ci sentiamo sempre inadeguati,
nonostante le tonnellate di creme di bellezza;
“fragili”, nonostante curiamo i muscoli.
Frequentiamo i “centri di benessere”,
ma facciamo tanta fatica
a “stare bene” con noi stessi!
Perché non sarà mai qualche chilo in più
a farci stare male, ma il peccato
che produce in noi la tristezza del cuore.
Aiutaci Gesù a ritrovare noi stessi,
a prenderci cura di questo nostro cuore
che solo Tu conosci davvero fino in fondo.
Senza trascurare il corpo,
aiutaci a curare la coscienza,
quello specchio che se è annebbiato
ci porta ad avere una visione sbagliata
di Te, di noi stessi, degli altri, della Storia.
In questo tempo in cui
conta moltissimo l’immagine esteriore
aiutaci a fare il passaggio dall’istinto estetico
che tende ad abbracciare solo ciò che è bello,
all’istinto evangelico che rende bello
ciò che abbracciamo con l’amore.
E ci innamoreremo della vita,
anche se obesi, pallidi,
pieni di brufoli,
ma pieni anche di serenità e di gioia vera.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!