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Venite a Me!

Venite a Me!

L’estate è tempo di ristoro. Di riposo. Un’occasione unica per riscoprire un’intimità che ci rigenera. Intimità: riposo del bimbo tranquillo tra le braccia del Papà. Intimità: comunione profonda con i fratelli, nel grande abbraccio di un Dio che ci ama con amore infinito. Intimità: lasciare tutto per stare con Lui (cfr. Mc 3,14). Lui che ci dice: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). Lui che ci offre il suo “giogo soave” (cfr. Mt 11,30). Liberando finalmente le nostre spalle dai tanti pesi che ci opprimono.

Stanchi e oppressi: così ci sentiamo tanto spesso nella fatica di tutti i giorni. Non solo oppressi dalle difficoltà esterne, ma anche indeboliti dalla nostra fragilità interiore. Dalle tante ferite nascoste nel profondo del cuore. Ecco allora che il Suo Cuore si offre a noi come rifugio e modello. Lo abbiamo scoperto nel primo venerdì di luglio, il sesto nel nostro percorso in onore del Sacro Cuore. P. Francesco ci ha ricordato infatti che «le nostre sofferenze possono diventare occasione di un più profondo incontro con Gesù».

Perché il dolore è «quel “luogo” interiore dove nessuno può entrare pienamente né capirci fino in fondo, tranne Gesù». E allora quella “ferita del cuore”, che a volte vorremmo eliminare, diventa benedizione. Perché rende il nostro cuore simile al cuore trafitto di Cristo: “Sacro Cuore di Gesù, rendi il nostro cuore simile al tuo”. In fondo è l’esperienza di tanti mistici che hanno ricevuto la transverberazione – la trafittura del cuore – proprio come sigillo di una più intima unione spirituale con lo Sposo. Alla s. Messa è seguito un momento intenso di adorazione e di rinnovato incontro con Gesù Eucaristico attraverso il suo “passaggio” in mezzo ai fedeli.

Il cuore è stato ancora il protagonista di domenica 9 luglio. In cui il gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo di Bagnara Calabra ha vissuto una giornata di ritiro. “Beati I puri di cuore”: questo il punto di partenza della catechesi offerta da sor. Adele Modaffari. Che ha invitato a scoprire le condizioni essenziali per fare esperienza autentica dell'amore di Dio. Dal silenzio che si fa preghiera, all’umiltà che sfocia nel servizio ai fratelli.

La Parola della liturgia domenicale ha fatto breccia con forza e tenerezza nei nostri cuori. Per conquistarci con un invito irresistibile: “Venite a Me!” (Mt 11,28). «Quante volte nella vita di tutti i giorni ci sentiamo soli e tristi» – ha osservato p. Francesco – «e siamo così abituati a ripiegarci su noi stessi che facciamo della tristezza un idolo». Si tratta di un grave pericolo per la vita spirituale. Come cristiani siamo chiamati invece alla gioia piena. “Venite a Me!”. Ecco il vero rimedio contro lo scoraggiamento: «Vai da Gesù e troverai pace e ristoro».

E la vigorosa catechesi serale di p. Antonio Carfì ha preso avvio da un tema a lui tanto caro: la paternità di Dio. «Gesù pregando parla di noi al Padre suo e Padre nostro. E così facendo ci rivela che pregare significa entrare in intimità con questo Papà». Commentando poi la predilezione del Padre per i “piccoli”, ha proseguito: «Il vero piccolo è proprio Gesù. Anche noi siamo piccoli quando sentiamo che la nostra vita non dipende da noi ma da Qualcuno che è più grande di noi». La conclusione si è ispirata all’immagine del giogo soave: «Quello di Gesù è un “giogo che giova”. Perché ci fa partecipare allo stesso dono del suo amore. E allora saremo liberi, perché solo l'amore ci fa liberi, solo la fraternità ci fa liberi».

“Venite a Me”, dunque. Gesù ci invita al riposo, alla piccolezza, all’accoglienza di un giogo che paradossalmente ci libera. Risuoni il dolce invito del Maestro nelle nostre giornate! Affrettiamoci a rispondere a questo invito. Gettiamoci tra le Sue braccia amorevoli. E troveremo davvero ristoro per la nostra vita.

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.30 Lodi e Santa Messa
(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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