5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

25 Aprile 2024 - Giovedì

25 Aprile 2024 - Giovedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Marco - Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Oggi è il 25 aprile, festa dell’Apostolo Marco, per cui si legge il Vangelo dell’inizio della missione che Gesù affida alla Sua Chiesa. Il primo punto dell’evangelizzazione riguarda l’annuncio del Vangelo.
Tuttavia sbaglieremmo se pensassimo che il Vangelo debba essere annunciato solo dai sacerdoti e dai consacrati. Questo è un compito che spetta ad ogni battezzato. Ovviamente non si tratta di fare prediche, ma di fare della Parola di Dio la roccia sulla quale costruire ogni realtà umana; il filo con cui tessere la nostra fitta rete di relazioni. Perché la Parola è potente, come una spada a doppio taglio, ci ricorda l’Autore della Lettera agli Ebrei, che ci dona la capacità di discernimento.
Essa ha la forza di trasformare il cuore dell’uomo perché è la Parola del Dio che ama l’uomo e dunque, quando essa ci raggiunge, comunica la forza e la luce del Suo Amore. Essere profeti, dunque, non significa indovinare il futuro, ma costruire il presente sull’Amore. E tutto ciò che è costruito sull’Amore di Dio possiede una solidità soprannaturale.
Il secondo elemento della missione è il Battesimo. Noi lo pensiamo come un rito col quale il battezzando viene ammesso alla Chiesa. In realtà è assolutamente molto di più. Il Battesimo infatti ci fa partecipi della stessa Vita di Dio. Tutto in noi è votato alla morte perché porta il limite della creaturalità. Il Battesimo ci inserisce nel Figlio e realizza in noi la comunione con la Vita personale di Dio.
È l’inizio della nostra divinizzazione che si completerà con l’ingresso nella Vita eterna. L’antica suggestione del Tentatore sulla presunta gelosia di Dio nei confronti dell’uomo ormai è stata smascherata dal mistero pasquale. Il Maligno aveva fatto credere ai nostri Progenitori che Dio era geloso della sua divinità e per questo poneva limiti all’azione dell’uomo. L’Incarnazione e il Mistero pasquale ci rivelano invece che il Verbo si è fatto carne e si è lasciato inchiodare alla Croce proprio per farci partecipi della Sua stessa Vita.
Gesù sale sull’albero della Croce per fare scendere noi dall’albero della morte e del peccato. È questo l’annuncio che dobbiamo fare al mondo: Dio ci ama, di un amore personale, infinito, drammatico e passionale. Ci ama alla follia! Sì, sino alla follia della Croce.
Questo annuncio è sempre stato difficile, in ogni epoca e ancora oggi è causa di martirio in tante parti del mondo. E tuttavia siamo invitati a non scoraggiarci perché il Signore ha promesso di restare con noi e di agire con noi per mezzo del Suo Spirito perché altrimenti non potremmo fare nulla. L’efficacia della nostra azione missionaria non dipende dai mezzi utilizzati, ma dal fatto che si mantiene la comunione con Lui. Perché senza di Lui non possiamo fare nulla! (Giovanni 15,5).

Caro Gesù,
sono ancora in molti a pensare
che il Vangelo e i Sacramenti
siano ormai pezzi di antiquariato
da conservare tutt’al più in sacrestie buie
o in qualche museo dedicato alle anticaglie.
Al limite, roba da confinare
dentro qualche convegno noioso
per professionisti del sacro.
E forse anche noi ‘credenti’ non immaginiamo
la forza e la vitalità straordinaria che posseggono.
Sì, perché Tu continui a fare giungere
la Tua Parola all’uomo smarrito
e avvolto in una cappa di solitudine e di non senso,
per sussurrargli le parole
che fanno risorgere dalla morte:
“Ti Amo di un Amore eterno!”
Aiutaci ad accogliere la Tua Parola
per diventarne l’eco,
per essere anche noi con la Tua Chiesa,
sillabe dell’immenso vocabolario d’Amore
col quale Tu continui a parlare
al creato e alle Tue creature.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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