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Una bellezza che converte

Una bellezza che converte

“Lei non disse nulla. Ma io capii tutto”. Così Alfonso Ratisbonne descrive il suo inatteso, folgorante incontro con la Vergine di Nazareth. Figlia del popolo ebraico, eppure ignorata e irrisa, fino a qualche istante prima, da quel ricco ebreo non praticante. Furono le mani della Madonna a parlare, quel 20 gennaio 1842. In esse il convertito vide “l’immagine del perdono e della misericordia”. Mani aperte, in segno di accoglienza. Ma anche un dito maternamente severo. Che invitava il figlio ad inginocchiarsi, per desistere finalmente da quel cammino che lo stava portando alla rovina. Tutto questo abbiamo rivissuto, con gioia grande, alla Cittadella dell’Immacolata. In una data che, anche per noi, sa di miracolo.

Una gratitudine piena, commossa. Che si rinnova ogni anno. Perché il 20 gennaio del 2016, dopo lunghi anni di attento discernimento, la Chiesa ha posto il suo sigillo sulla nostra esperienza di Fraternità. Erigendo i due Istituti Religiosi di diritto diocesano: i Piccoli Fratelli e le Piccole Sorelle dell’Immacolata. E in quell’occasione, venti consacrati hanno professato i voti perpetui. I primi nella nostra comunità. Una data indimenticabile per noi, già innamorati di questa festa grazie a san Massimiliano Kolbe. Che proprio a s. Andrea delle Fratte a Roma, scenario dell’apparizione della Vergine, volle celebrare la sua prima Messa, in cui chiese il dono del martirio. A testimoniarlo, il busto marmoreo del santo, che accanto a quello di Ratisbonne fa corona allo splendido quadro della Madonna del Miracolo.

La basilica di s. Andrea delle Fratte da secoli è retta dall’Ordine dei Minimi: per loro il 20 gennaio è un’importante solennità mariana. E proprio con loro abbiamo condiviso la nostra gioia, animando la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Fiorini Morosini nel santuario di san Francesco di Paola a Catona (RC). Nell’omelia l’Arcivescovo emerito ha ricordato la concomitanza di più eventi di grazia: il ricordo dell’approvazione della nostra comunità religiosa, l’anniversario di sacerdozio di un concelebrante, la cresima di un giovane in discernimento vocazionale presso i Minimi. E ha sottolineato la continuità provvidenziale tra il carisma dell’Ordine – la penitenza – e l’apparizione a Ratisbonne: la Madonna ha scelto proprio una chiesa dei Minimi per chiamare alla conversione un suo figlio. Una provvidenziale consonanza con la Parola della liturgia domenicale: “Convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15).

Sì: quello di s. Andrea delle Fratte è un evento di bellezza. È il trionfo della bellezza! Una parola che ricorre continuamente nel racconto del veggente. Descrive la Vergine come “bellissima”. E “bella” la fede cattolica, a lui rivelata per dono singolare, istantaneamente, in quel momento di grazia. È proprio con la bellezza che anche noi abbiamo voluto onorare l’Immacolata. La bellezza della musica, linguaggio che da sempre ha il potere di rapire ed elevare l’anima agli orizzonti dell’infinito. Un omaggio musicale realizzato dal coro della Fraternità, in armonia con un quartetto d’archi al femminile: alcune amiche venute ad offrire le loro note alla Madonna, nella sua Cittadella. Che stavolta ha dovuto davvero “allargare gli spazi della sua tenda” (cfr. Is 54,2) per accogliere i fedeli – circa trecento – che si sono radunati attorno a Lei.

“O amabile Maria!”. “Prega per noi, Stella del Mare!”. “Salve Mater Misericordiae!”. Ecco alcune delle invocazioni che, rese ancor più dolci dal canto, abbiamo rivolto all’Immacolata. I brani musicali si sono alternati al racconto dell’apparizione e a brevi preghiere. Prima fra tutte, quella per la pace. Accompagnata dalla struggente “Shalom lach Myriam” – l’Ave Maria in ebraico – dedicata in modo speciale alla Terra Santa.

Ad arricchire la gioia, un altro grande dono: un centinaio di amici della Cittadella hanno iniziato il cammino di noviziato, che li porterà, tra un anno, ad entrare come consacrati nella Fraternità laicale dei Pellegrini dell’Immacolata. Il rito ha avuto luogo durante la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal Fondatore p. Santo Donato. Nell’omelia p. Antonio Carfì, Vicario generale, ha proposto un originale collegamento tra conversione e bellezza: «La conversione non ha origine in primo luogo da un ragionamento o da un atto morale. Ma dall’incontro vivo con la Bellezza. La bellezza incomparabile dell’Amore di Dio, che conquista, rapisce, attira. Solo in un secondo momento, pur di abbracciare questo Amore, l’uomo decide di cambiare vita». Proprio come è accaduto a Ratisbonne.

Tra i concelebranti, graditissima la presenza di don Francesco Cristofaro, conduttore televisivo di Tele Padre Pio e attivo evangelizzatore nel mondo dei social. Con lui è nata ormai un’amicizia intensa, fondata su una profonda comunione spirituale nell’amore appassionato per Maria. Già il 13 gennaio era stato in mezzo a noi per far conoscere la Cittadella ai fedeli della sua parrocchia “Santa Maria Assunta” in Simeri Crichi (CZ). Un’indimenticabile giornata di preghiera, fraternità e festa. Dopo le celebrazioni di domenica scorsa, don Francesco si è fermato ancora con noi. E ha presieduto la Messa conventuale del giorno successivo, offrendoci una toccante testimonianza del suo rapporto con Maria.

“Convertitevi e credete nel Vangelo!” (Mc 1,14). A questo richiamo forte e tenero di Gesù fa eco quello dolce e accorato della Madre. Che da secoli appare in ogni angolo della Terra per far risuonare la Parola di salvezza. E invitare i suoi figli alla conversione, attirandoli con la sua celestiale bellezza. Che è via di felicità senza limiti, nella piena comunione con Dio e con i fratelli. A Lei, Madre della conversione, chiediamo la conversione dei nostri cuori. E quella dei nostri cari, fino a raggiungere gli angoli più lontani della Terra. Perché regni finalmente, ovunque, la vera pace.

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.30 Lodi e Santa Messa
(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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