5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

26 Dicembre 2023 - Martedì

26 Dicembre 2023 - Martedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo – 10,17-22

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Potrebbe sembrare strano che il giorno dopo il Natale la Chiesa celebri la memoria liturgica di Santo Stefano, il Primo Martire. Le nostre Chiese, addobbate solennemente per celebrare la Natività del Salvatore oggi si rivestono del colore rosso previsto per la celebrazione dei Martiri. Come se si interrompesse per un giorno la “magia” del Natale.
Già! Il punto è proprio questo: anche molti cristiani “praticanti” usano la parola “magia” per descrivere il clima che si crea intorno al Bambinello. E invece la Natività tutto è tranne che magia! È un mistero che già nella liturgia del giorno dopo ci avverte che Gesù non è venuto per sconfiggere tutte le ingiustizie e per impedire la sofferenza degli uomini, ma si è fatto Uomo come noi per condividere tutto ciò che noi viviamo, gioia e dolore, salute e malattia, risa e pianti.
Se ci aspettiamo che la fede in Dio ci liberi dalle sofferenze e dalle tribolazioni rimarremo presto delusi e sconcertati perché sembra che la storia continui il suo corso come se non fosse accaduto nulla, come se Dio non si fosse fatto Bambino. E molti perdono la fede! Il nucleo fondamentale dell’annuncio invece è questo: Dio si è fatto come noi, Emmanuele Dio-con-noi, non per togliere il dolore e la sofferenza, ma per donarci la Sua consolazione nel dolore e nella sofferenza che così diventano strumenti per fare esperienza ancora più profonda di Dio!
L’umanità continua a soffrire, ma la novità è che Dio Amore soffre con me e dà un significato a ciò che vivo oltre il dolore e il sapore salato delle lacrime. È un Dio che entra dentro le pieghe e le piaghe della nostra vita e si fa nostro compagno di viaggio, nostro Amico e Fratello che, pur nelle prove più dure, ci fa sperimentare la Sua presenza e la Sua consolazione.
Diventano forse più chiare le parole delle Beatitudini: «Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati» (Matteo 5,4). Gesù non è venuto a togliere le cause che fanno piangere gli uomini, questo avverrà solo in Paradiso! È venuto invece a condividere con noi ogni istante che viviamo su questa terra, riempiendolo di amore, di speranza, di Vita.
Il Natale allora sarà quella Forza che mi farà rialzare anche dalle cadute più rovinose; sarà la Potenza della misericordia fatta carne che perdonerà i miei peccati; sarà la convinzione profonda che quel Bambinello ci ha resi tutti fratelli e figli dell’unico Padre; sarà la Luce che mi accompagnerà anche dentro i tunnel più oscuri; sarà la Gioia che asciugherà le mie lacrime; sarà l’impegno ad accogliere il Bambino per farlo crescere dentro di me perché la Sua forza divina sia la Roccia su cui costruire tutta la mia esistenza terrena.
Ben venga allora la celebrazione del martirio di Stefano per scuoterci dalle nostre tavolate stanche e farci comprendere che l’amore che Gesù condivide con noi ha due caratteristiche: il dolore e la festa. Amare come Gesù significa saper continuare ad amare anche quando il dolore bussa alle porte del nostro cuore, anche quando il mondo è contro di noi, anche quando essere credenti diventa causa di emarginazione. E d’altra parte è un amore capace di festa, ossia di gioire delle piccole cose, di vedere in ogni cosa la presenza amorevole e benedicente di Dio!

Caro Gesù,
non abbiamo fatto a tempo
a contemplarTi nella Grotta di Betlemme
che i nostri occhi oggi assistono ad un martirio:
Stefano, lapidato e ucciso perché Tuo amico.
La liturgia oggi ci dà una sberla forte,
forse necessaria per farci rialzare
dalle nostre tavolate stanche
e farci aprire gli occhi sulla verità del Natale.
Non è un evento “magico” che vuole solleticare
i nostri sentimentalismi romantici!
È un Evento drammatico perché il Figlio di Dio
è venuto nel mondo per farsi carico
di tutte le sofferenze e le contraddizioni degli uomini.
È entrato nella Storia per restituirle senso e direzione,
e lo farà a costo della Sua vita,
perché ci ama, perché ci tiene a noi,
perché vuole condividere con noi
l’Amore del Padre nello Spirito Santo
. Donaci Gesù, la gioia profonda
del sentirci parte di Te,
da cui nasce il coraggio della testimonianza,
la forza della coerenza, la fermezza dell’annuncio.
In questi giorni in cui la Tua Terra
è martoriata dalle bombe e i cuori degli uomini
sono dilaniati dall’odio e dalla violenza,
fa’ che i Tuoi vagiti di Bambino
attirino l’attenzione del mondo dei potenti,
per convincerli e convincerci
che esiste un solo modo per vivere bene
questo breve tempo terreno:
l’amore, l’accoglienza, il perdono!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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