5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

1 Febbraio 2024 - Giovedì

1 Febbraio 2024 - Giovedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Marco – Mc 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Oggi ci confrontiamo con l’invio missionario dei discepoli da parte di Gesù. Il cristianesimo è per sua natura “missionario”: l’Amore di Dio è così debordante e generoso che non possiamo tenerlo per noi, ma abbiamo il compito urgente di farlo conoscere a tutti, forti del principio che la felicità più bella non è quella che si vive da soli, ma quella che possiamo condividere con gli altri: e Gesù è la Beatitudine/Felicità da condividere con tutti, iniziando da quelli più vicini a noi.
E tuttavia la missione non è immediatamente l’“andare fuori” (fosse l’Africa o il nostro condominio…), quanto innanzitutto partire da Gesù! Quando chiamò gli Apostoli lo fece innanzitutto per un motivo preciso: «Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui» (Marco 3,14). È dallo “stare” con Lui che nasce qualsiasi genere di missione, sia quella ad gentes sia quella in famiglia o tra gli amici o nei luoghi di lavoro… È Lui che dobbiamo annunciare, ma possiamo farlo solo se abbiamo imparato a “stare con Lui”, nella preghiera personale e comunitaria, nei deserti della vita, nelle tribolazioni e nelle consolazioni, perfino quando viviamo quelle situazioni che chiamiamo “croci”: la cosa fondamentale non è ciò che ci accade, ma se in ciò che ci accade “stiamo con Lui”.
Allora possiamo essere davvero annunciatori credenti e credibili dell’Amore. A tal riguardo è interessante l’indicazione dell’andare “a due a due”. Sì, non si tratta di annunciare sé stessi. La prima forma di impatto forte ed efficace è la testimonianza dell’amore fraterno, è la comunione tra di noi che affascina un mondo che ha disimparato ad amare e che ormai identifica l’amore solo con l’aspetto erotico. Ci manda “a due a due” per imparare e testimoniare l’arte del confronto, del sapersi mettere da parte per il bene comune, del cercare “insieme” la verità perché nessuno ce l’ha in tasca già bell’e confezionata! Ed è una fatica ad intra che porta poi i suoi frutti ad extra! Volete un esempio plastico di ciò che vi sto dicendo? La famiglia: non avete idea di quanto impari dalle famiglie per il mio ministero sacerdotale!
E poi Gesù dà un’indicazione precisa: la sobrietà ossia il confidare non tanto nei nostri mezzi (bastone: pane, sacca, denaro nella cintura…), ma nella Provvidenza di Dio. È chiaro che non ci sta dicendo di assumere un atteggiamento fatalista come se tutto cadesse dal Cielo senza alcuno sforzo da parte nostra. Dobbiamo usare sempre la ragione e l’intelligenza che Dio ci ha donato ed anche le risorse materiali di cui potremmo disporre. Ma ancora una volta deve essere chiaro che non è la “nostra” forza o abilità o disponibilità di mezzi a fare avanzare il Vangelo, ma solo l’amore con cui vivremo le nostre relazioni. Dobbiamo imparare ciò che dicevano i Santi: “Signore faccio tutto come se dipendesse solo da me, ma con la fiducia che tutto è nelle Tue mani”.
Un’ultima annotazione: la possibilità dell’insuccesso: «Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene…». Ieri Gesù ci ricordava che nessuno è profeta nella sua casa… Cosa bisogna fare se veniamo rifiutati, non creduti, sbeffeggiati a motivo della nostra fede? Maledire? Invocare sui “nemici” la giustizia di Dio? Impugnare la Parola di Dio come una clava da sbattere sulla testa di chi non ci ascolta? Ovviamente no! Prendiamo esempio dal Primo missionario della Storia: Gesù, che sulla Croce ha avuto solo parole di amore e di perdono per i Suoi crocifissori e che invita ciascuno di noi, anche oggi ad ascoltare queste parole: «Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli» (Matteo 5,44-45).
Non sempre l’annuncio della Bella Notizia avviene con le parole. A volte anche i silenzi carichi di preghiera e di perdono così come le sofferenze offerte al Signore diventano una forma potente e feconda di azione missionaria!

Caro Gesù,
è bello sentirsi chiamati
ad annunciare al mondo la cosa più importante:
che Tu sei Amore
e che vuoi raggiungere tutte le creature
e per fare questo Ti vuoi servire di ognuno di noi!
E non perché siamo migliori degli altri!
Ci mandi nel mondo infatti
come “guaritori feriti”,
ossia fragili e deboli come tutti,
ma testimoni della Tua bellezza,
per dire a tutte le persone ferite dalla vita
che Tu sei Medico e Medicina.
Ci mandi in un mondo
piegato e piagato dalla mancanza di amore vero,
per mostrare a tutti che Tu ci ami
e che Ti stiamo a cuore!
Sì, perché l’Amore si “mostra”
e non si “dimostra” a tavolino!
Ci mandi nel mondo per dire a tutti
che le nostre vite
non devono essere abitate solo dalle paure,
ma possono essere abitate
dalla gioia e dalla speranza,
dalla certezza che il Tuo Nome, Emmanuele,
non è solo uno slogan natalizio,
ma esprime la Tua vocazione e il Tuo desiderio infinito
di essere sempre “con noi”, i Tuoi Amici
per i quali hai dato la Vita!
Rendici missionari dell’Amore,
e questi quattro giorni da passare su questa Terra
si riempiranno di Luce e di Pace.
Per noi e per i fratelli che incontreremo su nostro cammino.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Appuntamenti

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
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(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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