5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

19 Settembre 2023 - Martedì

19 Settembre 2023 - Martedì

 

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Luca – 7,11-17 –

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

È commovente l’incontro tra Gesù e una mamma che piange il suo figlio morto. È l’incontro tra la compassione di Dio per il dolore dell’uomo, ma è anche lo scontro tra la Vita e la morte! L’episodio intanto risponde ad una domanda: che cosa prova Dio per noi nelle nostre vicissitudini, tra le pieghe e le piaghe dell’esistenza? Una infinita compassione. E sappiamo come questa parola rimandi nella sua etimologia ebraica e greca a ciò che una madre prova quando porta il suo bambino nel grembo.
La compassione è partecipazione di Dio alla nostra povertà ed indigenza umana di cui la morte è l’emblema più efficace. Quando le tribolazioni dell’esistenza ci fanno piangere e siamo portati a chiederci dove sia Dio in quel dolore, in quel lutto, in quella tragedia, la risposta è: Dio è in quel dolore non come il mandante della sofferenza, ma come Colui che è dalla nostra parte e piange con noi e per questo essere-con-noi trasforma queste lacrime nel fondamento di una beatitudine: «Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati» (Matteo 5,4).
È il Cireneo dell’Umanità che si fa carico del dolore del mondo e porta con noi le nostre croci. È bellissimo il gesto narrato dall’Evangelista di “toccare” la bara. Gesù è il Dio che non ha paura di “toccare” la morte, ma col Suo tocco ferma il corteo funebre ossia interrompe il corso naturale del morire e cambia la storia di quel ragazzo, simbolo dell’umanità di ogni tempo! Con l’Incarnazione e la Pasqua Gesù ha “toccato” la nostra umanità e ha fermato per sempre l’ineluttabilità della morte trasformandola in una Pasqua, un passaggio da questo mondo alla Vita eterna. Risuona ancora forte la Sua Parola rivolta alla madre nel dolore: «Non piangere».
Invito rivolto anche a noi oggi! Certo, la perdita delle persone care provocherà sempre in noi il dolore della mancanza, ma il Signore toglie il veleno della disperazione perché sappiamo che ci ha “salvati” ossia con la Sua Passione ci ha “conservati nella Vita”. Ritroveremo i nostri cari! Li rivedremo! Morte e Vita si sono scontrati: ha vinto la Vita, ha vinto l’Amore!

Caro Gesù,
grazie per la delicatezza
con cui Ti accosti alle nostre sofferenze.
Chissà quante volte abbiamo pensato
che fossi Tu a mandarcele
o il Padre Tuo per vendicarsi di ciò
che ti abbiamo fatto!
Invece Tu provi per noi
sempre e soltanto compassione,
quel movimento viscerale
che le mamme provano per i propri figli.
Sì, siamo custoditi costantemente
nel Tuo Cuore, che è un Grembo materno
che ci genera incessantemente alla Vita vera.
Grazie Gesù perché non hai toccato solo quella bara,
ma per amore nostro Ti sei immerso nella morte,
l’hai affrontata a viso aperto,
l’hai subita per vincerla per sempre
sconfiggendo il nostro ultimo nemico,
colei che ci fa piangere,
che ci strappa gli affetti più cari,
che ci umilia a qualsiasi età!
Tu l’hai vinta Gesù, per ognuno di noi!
Ripeti anche a noi il Tuo invito:
“Non piangere”.
Quando le lacrime ci impediscono di vedere il futuro.
Quando le sconfitte ci incollano addosso l’etichetta di perdenti.
Quando il dolore diventa disperazione.
Quando le delusioni ci lasciano l’amaro in bocca e nel cuore.
Quando la perdita delle persone care ci toglie la voglia di vivere.
Sì, Gesù, ripetilo ancora anche a noi oggi
il Tuo “Non piangere”.
E pian piano entreremo anche noi nella beatitudine
di coloro che nel pianto saranno consolati!
E sentiremo la tenerezza della Tua mano
che asciuga le nostre lacrime.
E ricominceremo a sorridere.

 

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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