5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

6 Dicembre 2023 - Mercoledì

6 Dicembre 2023 - Mercoledì

 

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo – 15,29-37

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

È uno dei miracoli più conosciuti di Gesù: la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Un racconto che ci consegna delle perle preziosissime. Partiamo da questa considerazione: che cosa prova Gesù per noi che facciamo parte, come duemila anni fa, della stessa umanità ferita? Sempre e soltanto compassione!
Abbiamo spiegato altre volte che la parola compassione, nella sua radice ebraica e greca, ha una sfumatura squisitamente femminile/materna, poiché rimanda a ciò che una mamma prova quando sente la creatura muoversi nel suo grembo. Ricordiamo la felice espressione che utilizzò Giovanni Paolo I nel suo breve pontificato: Dio è Padre e Madre al tempo stesso. Gesù è la Compassione fatta carne, il Suo è un Cuore materno che rigenera ogni figlio/a alla vita nuova: «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (cfr. 2Corinzi 5,17).
Questa compassione rigenerativa Gesù continua a provarla anche per tutti coloro che anche oggi portiamo i segni di una disabilità spirituale: zoppi e storpi perché facciamo fatica a camminare nella volontà di Dio; ciechi perché non vediamo l’Amore infinito di Dio per noi; sordi perché preferiamo lasciarci di guidare da parole umane piuttosto che dalla Parola di Dio! E tante altre malattie che solo Dio conosce… Ed è stupenda la preoccupazione di Gesù anche per noi oggi: «Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino».
Sì, abbiamo un lungo cammino da fare ed abbiamo bisogno della forza di Dio, della Sua grazia per non soccombere alle tantissime tentazioni che vorrebbero farci “morire di fame”: fame di amore, di verità, di senso, di giustizia, di pace, di libertà. In un mondo liquido come il nostro abbiamo fame di riscoprire la nostra vera identità che affonda le sue radici nell’essere figli di Dio e fratelli tra di noi. E ci sembra un compito immane quello di andare incontro alla folla di bisogni di oggi per annunciare che Dio è Amore!
Questo impegno appare difficile e al di là delle nostre forze e per questo il Vangelo stamattina ci rassicura mostrando come Gesù non ci chiede di fare grandi cose (non ne saremmo capaci…), ma soltanto di mettere nelle Sue mani i “sette pani e i pochi pesciolini” di cui disponiamo e sarà Lui a compiere il miracolo della moltiplicazione delle nostre forze, del coraggio, della pazienza, della fede/speranza/carità. Questo annuncio ci spoglia da tutti gli alibi con i quali tentiamo di mascherare il nostro disimpegno, la pigrizia, la sfiducia nei confronti di una responsabilità che ci sembra impossibile da assolvere: quella di avere cura di chiunque la Provvidenza ci mette a fianco!
E qui emerge un altro particolare molto bello: questo gruppo di persone con disabilità gravi riesce ad arrivare a Gesù perché c’è qualcuno che se ne fa carico e le porta davanti a Gesù. Siamo noi che abbiamo il compito di “portare” ogni fratello/sorella davanti al Signore innanzitutto nella preghiera di intercessione, ma anche con gesti concreti di carità e di attenzione, certi che tutto ciò che facciamo a qualsiasi essere umano lo facciamo a Gesù in persona (cfr. Matteo 25,31-46)!
Ancora un altro particolare risalta alla nostra attenzione, l’importanza della Chiesa: «Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla». Gesù fa la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma poi chiama i discepoli per distribuirli! Sino alla fine dei tempi Gesù vorrà servirsi della mediazione della Chiesa per far giungere la Sua grazia all’umanità, pur conoscendo la fragilità e povertà dei battezzati che tuttavia siamo chiamati, come dicevamo poco fa, ad affidare al Signore le nostre povertà e i nostri limiti che non saranno mai un impedimento a fare il bene finché li consegneremo a Gesù attraverso i nostri atti di fede!
Un’ultima annotazione: il vero miracolo che Gesù deve compiere per noi non è tanto la “moltiplicazione” dei pani, dei beni materiali; questo oggi sarebbe tecnologicamente possibile per andare incontro ai bisogni di tutti. Quello che ci occorre invece è la volontà di condividere ciò che abbiamo. Il vero miracolo è la trasformazione dei nostri cuori dall’avidità alla generosità; dalla tristezza dell’accumulo e del possesso alla gioia del dono; dal “mio” compulsivo/ossessivo al “nostro” terapeutico perché liberante, principio di una nuova Umanità dove nessuno resta indietro perché ci aspettiamo a vicenda.
È questo il sogno di Dio su di noi!

Caro Gesù,
oggi ci siamo anche noi
in mezzo a quella folla bisognosa e affamata.
Non è difficile identificarci
con questa umanità ferita,
perché anche noi siamo ciechi
quando non vediamo il Tuo Amore per noi
e Ti accusiamo di averci abbandonato!
Siamo noi che spesso zoppichiamo
quando c’è da percorrere le Tue vie.
Siamo anche noi sordi
quando affidiamo le nostre vite
alle parole umane, ai ragionamenti,
ai calcoli interessati,
piuttosto che prestare ascolto ai Tuoi richiami,
ai Tuoi inviti a credere e sperare
e amare in Te e con Te!
E abbiamo fame, Gesù, tanta fame.
La bulimia di immagini
e post e reels e stories e messaggi
con cui ci nutriamo quotidianamente
ci sta portando all’anoressia di speranza
e di gioia e di futuro e di autentica fraternità.
Ti preghiamo, Gesù,
facci sentire oggi la Tua compassione,
raggiungi i nostri bui angosciosi con la Tua Luce,
consola il nostro bisogno di amore
con il dono della Tua Parola
e del Tuo Corpo e Sangue nell’Eucaristia!
Metti nel nostro cuore
il desiderio ardente di condividere con Te
il poco che abbiamo e ci scopriremo ricchi,
generosi e disponibili verso tutti.
Smetteremo finalmente di fare calcoli
perché Tu sarai la nostra ricchezza,
il Pozzo inesauribile dove attingere l’Amore
per noi e per gli altri.
E più nessuno resterà indietro
nel cammino della vita!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Appuntamenti

Orari

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10.30
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La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
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(Lunedì ore 7.00)
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