5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

21 Aprile 2024 - Domenica

21 Aprile 2024 - Domenica

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 10,11-18

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Gesù ci incontra per farci fare esperienza della prima caratteristica del Buon Pastore: “chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori”.
È bello sapere che Gesù non ci guarda come una massa anonima di persone, ma conosce i nostri nomi, ossia conosce la nostra vita, le gioie e le tristezze, le speranze e le paure – oggi più che mai – che accompagnano la nostra esistenza. E proprio perché conosce anche le piaghe più nascoste del nostro cuore ci invita ‘ad uscire’ dai nostri limiti, dai nostri ‘sepolcri’, dai recinti nei quali ci ha confinato la paura, per indicarci percorsi nuovi, nuove possibilità, altri pascoli migliori di quelli che pensiamo di avere perso.
È un Pastore che ama dare fiducia alle sue pecorelle e ci educa a non scegliere mai sotto il condizionamento della paura, ma a preferire sempre tutto ciò che dà vita e gioia. Una seconda caratteristica è quella che Gesù, il Buon Pastore, cammina sempre davanti al gregge. Non ci fa camminare a furia di spintoni, minacce e castighi! Cammina davanti a noi perché desidera che ciò che ci induce a seguirLo sia il fascino della Sua Parola, del Suo Amore e non la forza, pure irresistibile, di Dio! Cammina avanti per prevenire i pericoli, per liberare le strade, per indicarci la via.
Un terzo aspetto del Buon Pastore è quello di dichiararsi ‘la porta’: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”. L’Amore di Dio non chiude i cammini degli uomini, ma indica i percorsi dove trovare la vita. L’immagine della porta rimanda al ‘passaggio’, alla possibilità di entrare ed uscire, ossia di muoversi con libertà e figliolanza all’interno del Cuore di Dio, perché Gesù, il Figlio, ci insegna e ci consegna la libertà dei figli di Dio.
Ed è il richiamo anche alla Pasqua: porta sempre aperta perché non sbarrata con il ferro o il legno e chiusa con le catene e i lucchetti, ma spalancata con la tenerezza della misericordia. Infine, il Buon Pastore non è venuto a prenderci nulla, al contrario: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.
Gesù è Colui che dona la vita ossia la Sua Amicizia e lo fa non con il bilancino o calcolando in base al merito, ma con una sovrabbondanza straripante che nasce dal Suo desiderio ardente di vederci ricolmi di gioia e di pace. Sì, perché è il Buon Pastore, che ci ama così tanto che ad un certo punto assume le sembianze dell’Agnello di Dio, per togliere la condanna a morte pendente sul gregge e restituirci la Vita.

Caro Gesù,
Ti ringraziamo perché attraverso l’ascolto
e la familiarità con la Tua Parola
ci insegni a riconoscere la Tua voce nella nostra coscienza
e a tenere lontani i ladri e i briganti,
ossia tutto ciò che vorrebbe rubarci
la gioia e la speranza.
Ti vediamo camminare davanti a noi,
con passo sicuro eppure lento,
per aspettare chi si ferma
e chi proprio non ce la fa.
E poi Ti scorgiamo sull’uscio
per accertarTi che nessuno rimanga fuori:
perfino il buon ladrone hai atteso
perché Ti facesse compagnia
nell’ingresso regale nel Regno del Padre Tuo.
E infine Ti diciamo un grazie
grande quanto la nostra fame e sete di Vita,
perché questa Vita
sei venuto a donarcela in abbondanza,
senza calcoli, iniziando dai piccoli e dagli ultimi
perché come Buon Pastore
“porti gli agnellini sul petto
e conduci pian piano le pecore madri”.
Signore Gesù, Ti supplichiamo:
che niente e nessuno ci porti mai fuori dal Tuo gregge.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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