5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

5 Aprile 2024 - Venerdì

5 Aprile 2024 - Venerdì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Simon Pietro insieme ad altri sei discepoli è ritornato alla sua attività di pescatore. Anche loro pensano che tutto sia finito con la crocifissione di Gesù. Ma il Signore è lì, ad attenderli, pur non facendosi riconoscere subito.
E questo vale anche per noi! Sulla riva dei nostri fallimenti personali o delle attese, anche belle e sante, ma disilluse, ci attende il Signore Gesù, il Vivente! È lì vicino che osserva e al momento opportuno interviene! Difatti suggerisce a Pietro e agli altri – oltretutto delusi da una notte di fatica senza risultati – il lato della barca dove gettare le reti. E la pesca diventa abbondantissima.
In questa situazione c’è un aspetto interessante: Pietro è un abilissimo pescatore eppure si fida della parola di uno ‘Sconosciuto’. È una bella lezione per noi, illusi di non avere bisogno di nessuno, piuttosto restii a chiedere aiuto, a causa del nostro orgoglio: e che spesso ci ritroviamo a pensare: ma che c’entra il Signore con i problemi concreti della vita? Lui sarà certamente un esperto di gloria e santità, ma cosa ne capisce di economia, di problemi legati al lavoro, di situazioni familiari (visto che fra l’altro non si è neanche sposato!).
Un aspetto fondamentale nel rapporto con il Signore è la fiducia. Dobbiamo avere la ‘furbizia’ di coinvolgerLo in tutte le nostre situazioni esistenziali, perché siamo certi che ci verrà in aiuto. Semplicemente perché ci ama! E per questo rimane con noi, dentro le nostre fatiche umane. Sempre pronto a suggerirci il lato migliore dove gettare… il cuore! Questo nostro povero cuore che ‘lanciamo’ continuamente nel mare della vita sperando di fare ogni giorno una pesca ricca di affetti, relazioni, esperienze appaganti. E che spesso riportiamo a casa vuoto e insoddisfatto. Anche perché magari abbiamo dato tanto e ricevuto in cambio amarezze e delusioni.
Ma Lui è lì, accanto a quel mare di lacrime che ci ritroviamo a navigare, diventati ormai ‘esperti’ del soffrire. È accanto a noi per dare un senso nuovo alle cose, ad indicare nuove rotte verso cui dirigere la barca della vita. A farci comprendere che non c’è nessuna situazione esistenziale che gli sia indifferente, nessun angolo del cuore, per quanto recondito e nascosto perfino a noi stessi, che Lui non voglia illuminare con la Luce della Sua Parola.
E a questo punto entra in azione Pietro che, avvisato da Giovanni che il Personaggio misterioso sulla spiaggia è il Signore, fa una cosa commovente: si getta in acqua per raggiungere in fretta Gesù! Potessimo anche noi avere lo stesso slancio del cuore. Tenendo in considerazione che nell’immaginario biblico il ‘mare’ è sinonimo del ‘male’, il tuffo di Pietro sta a significare che l’Amore che Gesù ha per noi diventa un’attrazione irresistibile che ci permette di affrontare qualsiasi avversità nella vita forti della consapevolezza che Lui è con noi e non abbiamo nulla da temere.
Infine un ultimo rilievo. All’inizio era stato Gesù a chiedere ai discepoli se avessero qualcosa da mangiare. Ma quando essi giungono a riva trovano un fuoco già pronto con del pesce e del pane da mangiare.
Ossia: non dobbiamo avere paura di andare da Gesù a mani vuote, perché sempre farisaicamente preoccupati di dovere offrire al Signore le nostre buone opere, le virtù, i nostri gesti ‘eroici’. Lui conosce sempre molto bene le nostre fami: di amore, di senso, di pienezza, di libertà, di gioia vera. E per questo ha già preparato ciò di cui abbiamo realmente bisogno. Sì, proprio Lui, il Figlio del carpentiere, esperto di falegnameria e di croci di legno, che sembra avere una certa dimestichezza con i mari della vita nei quali navighiamo!

Caro Gesù,
è stato Giovanni a dire a Pietro
che sulla spiaggia c’eri Tu.
Tante volte mandi qualcuno a ricordarci
che ci stai aspettando
su qualche spiaggia buia e deserta della vita
dove ci siamo arenati;
noi che pensavamo di essere ormai navigatori esperti!
Signore Ti preghiamo:
ridona coraggio ai nostri slanci,
perché vorremmo raggiungerTi,
ma abbiamo paura di nuotare nel buio
e nel mare freddo e insidioso della vita.
Preferiamo restare sulla nostra barca di legno,
anche se vuota.
Ma ci hai insegnato
che è un altro il Legno che dà sicurezza!
E ci chiami conoscendo la nostra fame di vita.
E Ti fai trovare pronto a sfamarci.
Sempre!
Nessuno resterà mai a mani vuote,
perché Tu stesso Ti fai fuoco
per riscaldare anche le solitudini più gelide,
Ti fai Pane di Vita
per saziarci nel tempo e per l’eternità.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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